È una domanda che mi viene fatta spesso: “Parli di musica? Di fiori?”
E in effetti lo capisco: i violini evocano dolci melodie, le violette fanno pensare a un giardino profumato. Ma in realtà, il nome non nasce da lì.
Quando ho scelto “Violini e Violette”, non volevo che fosse legato ad una forma creativa precisa. Non volevo che chi lo leggesse pensasse subito a uncinetto, disegno o a una tecnica in particolare. Perché la verità è che mi affascina tutto ciò che è arte, tutto ciò che nasce da un gesto creativo.
Amo l’uncinetto, certo. Ma amo anche tanto altro. E chissà cos’altro amerò domani. Volevo un nome che mi lasciasse libera di esplorare, di cambiare, di crescere.
“Violini e Violette” è nato così: semplice, facile da ricordare (almeno spero), con un suono dolce e musicale. Un nome che non spiega, ma suggerisce, che evoca un mondo delicato ed accogliente, fatto di creatività, calma e cura.
Per me questo nome rappresenta la libertà di seguire l’ispirazione, la bellezza dei dettagli e la gioia di creare qualcosa che nasce dal cuore e dalle mani.
Non parla direttamente di quello che faccio, ma del modo in cui lo faccio.
E se anche non parla davvero di musica e di fiori… forse, in fondo, li contiene lo stesso.
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