Sin da quando ero adolescente ho sempre amato creare con le mani. È una piccola dote che, forse, mi è stata tramandata da mia nonna, che sapeva trasformare ogni pezzo di stoffa o filo in qualcosa di speciale. Non ho mai avuto il mio “posto felice” dove poter lasciare tutto pronto all'uso, un angolo creativo solo mio. Così, nel tempo, sono diventata campionessa di ordine: inscatolavo ogni cosa per averla a portata di mano quando serviva, anche se questo significava dover aprire e richiudere mille scatole ogni volta che volevo dare forma a un’idea.
Negli anni ho cambiato casa, ma quella famosa “stanzetta dei giochi” non è mai arrivata. Ancora oggi, ogni volta che decido di creare, è un continuo: prendi, metti, togli, pulisci… e ricomincia da capo. È quasi una coreografia: tiro fuori mezzo mondo e poi passo un’ora a rimettere tutto in ordine, con l’illusione di aver lavorato “solo cinque minuti”. Pazienza. Io, però, non smetto di sperare. Continuo a immaginare il giorno in cui avrò il mio angolo speciale, il mio posto felice dove la creatività potrà respirare liberamente, e lì sì che non mi schioderà più nessuno!
Crea un'illustrazione digitale in 3D di un minuscolo laboratorio di sartoria nascosto dentro un ditale d'argento. Il ditale è parzialmente aperto, rivelando un tavolino da cucito in miniatura, macchina da cucire, lampada luminosa, bobine di filo colorato, forbici, bottoni e un topo sarto con occhiali e un minuscolo grembiule. Gli avanzi di tessuto morbido fuoriescono delicatamente dalla base. La scena è illuminata da luce ambientale calda e consistenze ricche - metalliche, tessuto, legno - tutto creando un'atmosfera accogliente e magica da narrativa. Iper-realistico con alti dettagli. square ratio 1:1
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